domenica 8 ottobre 2017

ACCOGLIERE CON... LE PAROLE PER STARE INSIEME, Aa. Vv., Fatatrac

Il primo periodo di scuola, (per me di alcune settimane), è per eccellenza dedicato all'accoglienza; degli alunni noti, che arrivano con nuove esperienze ed aspettative; degli alunni nuovi, con il loro bagaglio di vissuti da condividere e l'attesa di essere inseriti attivamente nel gruppo; dei docenti, già presenti e appena arrivati, che devono conoscere e imparare a condividere con una comunità scolastica allargata...

Insomma, parola d'ordine per tutti: ACCOGLIERE!!!
E passare dall'IO al NOI, attraverso il linguaggio e la vita quotidiana.

Fatatrac, con il formato dei libri in cards, maneggiabili e adattabili ad ogni situazione, propone ancora una volta un titolo che ben si adatta a questa necessità: Le parole per stare insieme, Un alfabetiere per crescere, Aa. Vv.
Così si apre il cofanetto e si iniziano ad ammirare le "pagine staccate" dell'albo con la doppia facciata, scritta e illustrata. Le carte si possono estrarre a sorte, scegliere opportunamente, utilizzare da un lato o dall'altro... insomma si prestano a mille e più utilizzi creativi.

21 lettere (dell'alfabeto italiano), 21 alunni di classe quinta. L'idea: ciascuno estrae una lettera, da un contenitore, e si trova quindi abbinato ad una precisa filastrocca con l'illustrazione. 
La legge, la impara e la recita con espressività, come forma di condivisione.


Ma questo è solo l'inizio. Poi presenta agli altri se stesso, scegliendo le parole per farlo, attraverso un ACROSTICO. E allora ha inizio il lavoro a piccoli gruppi, per chi riesce a rievocare più parole con quella lettera iniziale ed, eventualmente, aiutare gli altri. Occorrono: nomi, verbi, aggettivi, avverbi, preposizioni e congiunzioni... insomma, si realizza un vero e proprio ripasso grammaticale sotto forma di "gioco testuale" creativo.

Tre divengono le tipologie principali, scelte per descriversi, legate anche ai diversi livelli di competenza nell'uso della lingua italiana:
1. un elenco di nomi, relativo ad un particolare settore;
2. un testo narrativo semplice;
3. una poesia, con l'uso metaforico delle parole.
Qui riporto tre esempi, utilizzando il mio nome, che sono rappresentativi dei prodotti realizzati dagli alunni. Quelli, invece, vengono affissi a cartelloni di classe.



Segue, quindi, la scrittura di un ALFABETIERE di classe, con gli atteggiamenti richiesti a scuola. Riporto uno stralcio dei tre lavori, prodotti dai rispettivi gruppi, con colori diversi. Ancora una volta la ricerca diventa lessicale e passa dal dialogo al dizionario dei sinonimi, cartaceo e on-line, pur di completare l'elenco alfabetico.

Arrivare puntuali alle lezioni
Buttare i rifiuti nell'apposito cestino
Compiere delle buone azioni
...
Usare le forbici quando richiesto
Verificare se si ha il materiale
Zittire il compagno se disturba


Il lavoro continua con un GIOCO, a squadre; si tratta di una sorta di staffetta di parole che iniziano con una lettera dell'alfabeto estratta a sorte. Anche i termini, oltre all'iniziale comune, devono appartenere ad uno stesso campo semantico, indicato a priori. Perché il gioco divenga veramente cooperativo, durante le gare, si mescolano continuamente i componenti. In questo modo la vittoria non è di un gruppo versus un altro, che è riuscito a trovare più parole, ma di un "noi" che impara a riflettere su quali termini utilizza con più confidenza e su quali necessita, invece, di una ricerca, di uno studio e di un'acquisizione approfonditi.


E, come ogni evento che si rispetti, anche in questo caso chiudiamo in POESIA togliendo delle pagine da un vecchio libro, ormai non più rieditato (Bimbolo di Ines Widmann, Edizioni La Sorgente), e cercando il testo nascosto, tra le sue parole, attraverso la tecnica del caviardage. Anche qui nulla è scontato: la selezione dev'essere concorde sotto il profilo grammaticale e semantico, con tanto di scelta di titolo. Il lavoro procede a piccoli gruppi di tre alunni e, di nuovo, lascia tutti sbalorditi, anche per l'uso evocativo della punteggiatura.


EMOZIONI

La pioggia,
dispersa da un raggio di sole,
attende…
la gioia e l’accoglienza
del cuore.


L’ATTESA

Da tempo,
accanto a una segheria abbandonata,
al chiaro di luna,
la nonna
sorrise soddisfatta: tutto era pronto.


TUMULTO

Buonanima spazientita,
sospetto rosso…
tragitto unico e
spaventoso.
Vergogna nera?
IL DESIDERIO

E la sua piccola anima ferita,
aveva un unico desiderio: conforto;
soffocato dalle lacrime, 
si aggrappò alla nonna.


Accogliere significa, dunque, ADATTARE, ACCOMPAGNARE, CAPOVOLGERE I PUNTI DI VISTA, LASCIARE SPAZIO E CREARE NUOVI ORIZZONTI DI SENSO.
Questa consapevolezza è partita da un vivace lavoro sulle parole che, ora, deve tradursi in gesti concreti, capaci di consolidare una pratica quotidiana di condivisione e cooperazione, per essere autenticamente un NOI, come un puzzle...


Età di lettura consigliata: dagli 8 anni in su

1 commento:

  1. Buongiorno Cristina,

    innanzitutto complimenti per il tuo blog, molto interessante. Mi permetto di scriverti perché ci tengo molto a segnalarti il mio libro, si tratta di una fiaba per bambini molto divertente e contenente un bel messaggio educativo. Ecco il link del libro http://www.ibs.it/code/9788868548971/scheda/libro.html

    Mi farebbe molto piacere se fossi interessata a parlarne. Potrebbe interessarti una recensione?

    Resto in attesa di ricevere tue e buona giornata :)

    Silvia


    RispondiElimina